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Recensioni

2002 Collettiva “Frammenti” presso la Galleria “Bottega d’Arte” a Sanremo

Recensione di Basilio Cardaci

La pittura di Cristina Sosio si caratterizza per un sentito recupero delle attività formative figurali, in un linguaggio che la giovane pittrice realizza con competenza e serietà tecnica, definendo spazi, equilibri, cromatismi, luci e sintassi compositiva, nei respiri dei soggetti e delle prospettive. Le immagini vivacizzate dai percorsi della quotidianità entrano nella lavorazione degli oli, tinteggiate nelle loro fisionomie, scandite nei temperamenti delle superfici, scandagliate da luci e mesticanze che flettono i tempi della spazialità figurale, insistendo sulla riduzione ideativa dei linguaggi pittorici. Un tentativo forte per esplorare le dimensioni strutturali dentro i valori materici e cromatici, che la giovane artista persegue con sentita partecipazione, e ricerca nelle capienze interpretative personali. La pennellata dissolta nella materia sfrangiata di trasparenze e di mitigazioni immaginative sensoriali, riposa nella contemplazione lirica dei soggetto. Le composizioni riflettono la ricca tessitura dei dipinti realizzati con intelligente abilità inventiva e indiscusse doti tecniche. I lineamenti somatici dei soggetti artistici sono indagati con spirito di sensibile percezione, nell'attenta perizia  di filtrare  ogni   particolare, riversandolo nelle rispettive parvenze di prestanza visuale ed emotiva. Le soluzioni ideative dei disegni sono ritemprate sul filo delle personificazioni istintive e istantanee del sentire il gesto come un'azione oblativa, di temporaneità affettiva e di sistemazione dei luoghi, transfughi della memoria visiva. Rivelazioni epifaniche, nelle sicurezze espressive dei segni estetici, si leggono nel medium pittorico dei blu densi unitari, ove emergono i riti delle emozioni, così pure nei gialli un po’ pallidi per la pioggia di luci, stemperati nei contrasti di atmosfere rese diafane. Sono scelte istintive che personificano l'artista nel suo stile reso flessibile alle sensazioni creative, e fotografano la poesia del modo personale di sentire la realtà delle cose nell'intimità dell'animo, in relazione al proprio essere, mentre sbocciano le insistenti nascenze artistiche. Ottimo e raffinato è il lavoro delle incisioni in cui emergono i tagli netti delle volumetrie e i rapporti delle forme disegnate plasticamente nei dosaggi cromatici, ricordano soluzioni dello Zuccaro del secondo cinquecento, per elegante cadenza di luci e colori che investono le geometrie intonate alla visualità unitaria dell'opera, dentro una sintassi rigorosa, e una concertazione sintetica della linea, che conferisce grazia, valore, splendore e poesia ai lavori di Cristina Sosio.

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